Tasso fisso o variabile?

Tasso fisso o variabile

Dopo il taglio del costo del denaro di giugno 2025, l’ottavo consecutivo sotto la presidenza Lagarde, la Banca Centrale Europea ha portato il tasso di rifinanziamento principale al 2,15%, mentre il tasso ufficiale sui depositi, che influenza direttamente l’Euribor, è sceso dal 2,25% al 2,00%.

La previsione di un ulteriore taglio entro la fine dell’anno sta già portando l’Euribor 3 mesi al di sotto del 2,00% del tasso ufficiale sui depositi. L’IRS, parametro utilizzato per la determinazione del costo dei mutui a tasso fisso, è invece in leggera salita negli ultimi mesi, e attualmente si aggira attorno al 2,85%.

Finalmente, dopo mesi che si pronosticava la svolta, i mutui a tasso variabile tornano a costare meno dei corrispondenti mutui a tasso fisso, riportando la situazione a quella che era considerata la “normalità” storica. Alla fatidica domanda “meglio un mutuo a tasso fisso o variabile?” la risposta, al momento, è: dipende dalle proprie esigenze e inclinazioni personali.

Il confronto tra i tassi

Con la fine delle promo primaverili al 30 giugno, i mutui a tasso fisso green (cioè di solito dedicati a immobili di classe A e B) hanno perso il primato, e registrano TAEG superiori di almeno 25 punti base a quelli dei corrispondenti a tasso variabile. Un gap che è destinato ad aumentare con il prossimo taglio BCE: entro la primavera 2026, i tassi variabili sono destinati a diminuire di ulteriori 25 punti. Ancora più vistoso è il vantaggio del variabile se parliamo di mutui per gli immobili meno efficienti: attualmente si registra una differenza attorno ai 50 punti base, anche questa già destinata a salire a quota 75. Divari non drammatici, ma in ogni caso in grado di generare una concreta opportunità di risparmio.

Proiezioni Euribor 3 mesi

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Previsioni sull’andamento dell’Euribor 3 mesi aggiornate al 09/07/2025, estrapolate dalle quotazioni dei Futures sull’Euribor 3 mesi scambiati sul Mercato Liffe di Londra.

Secondo le attuali proiezioni, l’Euribor dovrebbe mantenere un andamento favorevole almeno fino a metà 2026, per poi iniziare una lenta risalita che lo riporterebbe sui livelli attuali intorno alla primavera del 2027. In assenza di scossoni rilevanti sullo scenario economico globale, chi sceglie oggi un tasso variabile può quindi contare su circa due anni di rate più leggere. I primi anni dopo l’acquisto di una casa sono spesso i più impegnativi dal punto di vista economico, tra ristrutturazioni, arredi e spese impreviste, pertanto questo sollievo reale nel breve periodo può essere molto interessante. Il vantaggio sarà tanto più consistente maggiore sarà la brevità del mutuo: va da sé che due anni di rate basse hanno più impatto su un mutuo di 15 che su uno di 30.

Prendiamo ad esempio un mutuo di 150.000 euro di durata 30 anni, su un immobile non green: il miglior tasso fisso ha un TAN del 3,00%, con una rata di 632,41 euro. Il miglior variabile invece, ha un TAN del 2,58%, una rata di 599,23 euro destinata a ridursi ancora fino alla primavera del 2026, fino ad un massimo di 17 euro. In sostanza, considerando i tassi attesi, nei primi 2 anni di vita del mutuo il tasso variabile può far risparmiare circa 1.050 euro.

Chi dovrebbe scegliere il variabile? Chi il fisso?

La bilancia favorevole verso il variabile non significa che quest’ultimo sia la scelta più efficace per tutti. I tassi fissi costano di più, adesso, è vero, ma il gap non è tale da garantire un risparmio imperdibile per chiunque. Per chi pensa già a una tranquillità a lungo termine, punta a un mutuo di lunga durata e ha come priorità sicurezza e stabilità, il mutuo a tasso fisso resta la scelta migliore.

Il variabile è invece adatto a coloro per cui anche un risparmio moderato può fare la differenza, e che soprattutto hanno una maggiore propensione al rischio, e la volontà di seguire andamento dei tassi e mercato dei mutui con piglio strategico. Infatti, una volta scaduto il periodo favorevole previsto, sarà tempo di “fare il tagliando” al proprio mutuo: valutare cioè le proprie opportunità di ottenere condizioni migliori, magari attraverso una surroga per passare al fisso.

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Giovani e mutui al 100%

Per i giovani under 36 con ISEE non superiore a 40.000 euro è possibile accedere a mutui che finanziano fino al 100% del prezzo di acquisto a condizioni vantaggiose grazie alla garanzia CONSAP. Per tutti i richiedenti over 36 o per i giovani con ISEE superiore ai 40.000, i costi aumentano in misura significativa quando si richiede un finanziamento di importo superiore all’80% del valore dell’immobile (la cifra più bassa tra prezzo di vendita e il valore indicato dalla perizia). La differenza di TAEG tra un LTV dell’80% e uno del 90% si aggira sui 70 punti base.

Surroga? Vince ancora il fisso, soprattutto per gli immobili green

Chi è già titolare di un mutuo, stipulato in tempi di tassi meno favorevoli – come il 2022 o il 2023 – oggi può surrogare con buone prospettive di risparmio, soprattutto se possiede un immobile green. I migliori mutui surroga green a tasso fisso, infatti, si aggirano ancora attorno al 2,70% di TAEG. Una convenienza che i mutui surroga a tasso variabile non hanno attualmente superato.

Per quanto riguarda gli immobili “brown”, cioè appartenenti a classi energetiche inferiori, i mutui surroga a tasso variabile battono in effetti i corrispettivi a tasso fisso. Si tratta, tuttavia, di uno scarto che si aggira attorno ai 30 punti base, un vantaggio non così marcato da rendere il variabile una scelta imprescindibile, specialmente con un mutuo già in essere e necessità di stabilità a lungo termine.

Stima risparmio con la surroga di un mutuo a tasso fisso a fronte di un calo dei tassi

Mutuo di € 150.000 in 30 anni a tasso fisso, immobile a bassa efficienza energetica

 Stipulato nel 2023Stipulato nel 2022
Tasso di interesse
Rata 
Capitale Residuo attuale
4,40%
€ 751,15
€ 143.633
3,70%
€ 690,43
€ 139.796
   
Nuova rata in caso di surroga al 3,10%
Risparmio rispetto a rata attuale
€ 647,36
€ 103,79
€ 645,17
€ 45,26
Risparmio annuo
Risparmio sull’intera vita residua del mutuo
€ 1.245,48
€ 34.250,70
€ 543,12
€ 14.392,68

I tassi mutuo in pillole

Il tasso fisso è una tipologia di interesse applicata ai mutui dove l’importo della rata rimane costante per tutta la durata del finanziamento. Questo significa che, indipendentemente dalle variazioni dei tassi di mercato, pagherai sempre lo stesso importo mensile. La stabilità delle rate ti permette di sapere esattamente quanto pagherai, facilitando la pianificazione delle tue finanze.

Il tasso fisso è basato sull’indice Eurirs, al quale viene aggiunto uno spread deciso dalla banca. Uno dei principali vantaggi è la sicurezza e la prevedibilità nei costi, poiché protegge dalle eventuali variazioni dei tassi di interesse nel tempo. Tuttavia, c’è un rovescio della medaglia: i tassi iniziali del tasso fisso sono generalmente più alti rispetto al tasso variabile, perché offrono una maggiore protezione dal rischio di rialzi futuri.

Il tasso variabile è un tipo di interesse applicato ai mutui, dove le rate possono variare nel tempo in base agli indici di mercato come l’EURIBOR o, molto più raramente, il tasso BCE. Questo significa che, se questi tassi aumentano o diminuiscono, anche le tue rate mensili faranno lo stesso. La banca aggiunge anche uno spread, una maggiorazione fissa, che costituisce il suo profitto.

Uno dei vantaggi del tasso variabile è che, inizialmente, i tassi di interesse tendono ad essere più bassi rispetto al tasso fisso, permettendo di pagare rate inferiori. Tuttavia, l’incertezza sulle future oscillazioni dei tassi di mercato comporta il rischio di aumenti significativi delle rate, rendendo il costo del mutuo meno prevedibile.

Il mutuo a tasso variabile con CAP è una forma ibrida. Il CAP prevede la soglia oltre la quale il tasso variabile si trasforma in fisso. Questo tipo di mutuo offre il vantaggio di sfruttare i tassi convenienti del variabile mettendo un limite – il CAP, appunto – all’aumento dei tassi di interesse. Per approfondirne le caratteristiche, puoi consultare la voce dedicata al tasso variabile con CAP sul Glossario.

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Domande frequenti

Molti mutui prevedono un piano di ammortamento alla francese, il quale consiste in una rata costituita da una quota interessi, relativa agli interessi maturati nel mese, e da una quota capitale, destinata alla riduzione del debito. La quota interessi tende a diminuire con la riduzione del debito, mentre la quota capitale aumenta per mantenere costante la rata nel tempo.

Calcolare la rata del mutuo non è così semplice, ma volendo utilizzare una calcolatrice la formula è la seguente:
r = (1 + 1 / {(1 + i / 12) ^ n – 1}) * i / 12 * M

dove r è la rata, i è il TAN, n il numero di rate e M è l’importo del mutuo.

Una volta ottenuta la rata, il calcolo degli interessi è molto semplice ed è pari a:
I = r * n – M

dove I sono gli interessi totali, r è la rata, n il numero di rate e M è l’importo del mutuo.

Se preferisci avvalerti di uno strumento più immediato, puoi utilizzare il nostro pratico calcolatore rata e piano d’ammortamento.

 

Per abbassare la rata del mutuo, esistono diverse strategie:

  • Surroga del mutuo: trasferisci il tuo mutuo presso un’altra banca che offre condizioni più vantaggiose.
  • Rinegoziare il tasso di interesse: contatta la tua banca per negoziare un tasso di interesse più basso.
  • Allungamento della durata del mutuo: aumentare il periodo di ammortamento riduce l’importo delle rate, ma aumenta il costo complessivo degli interessi.
  • Estinzione parziale anticipata: riduci l’importo del debito residuo versando una somma extra, permettendo di rinegoziare condizioni migliori o ridurre il numero delle rate.

Ottenere un mutuo senza una busta paga stabile o garanzie non è facile, ma esistono alcune possibilità:

  • garanzie alternative: puoi fornire garanzie diverse dalla busta paga, come il coinvolgimento di un terzo garante (fideiussore) che si impegni a coprire le rate in caso di inadempimento;
  • ipoteca su un altro immobile: se possiedi altre proprietà, potresti concederle in ipoteca per ottenere il mutuo;
  • mutuo chirografario: è possibile ottenere un mutuo basato solo sulla garanzia personale, ma con condizioni più stringenti e tassi di interesse più elevati;
  • polizze assicurative fideiussorie: talvolta le banche accettano delle polizze fideiussorie come garanzie aggiuntive;
  • fondo di garanzia: alcune categorie, come i giovani under 36, possono accedere a fondi di garanzia statali che coprono una parte del mutuo in assenza di garanzie tradizionali.

In ogni caso, è fondamentale presentare un profilo di stabilità finanziaria e dimostrare la tua capacità di rimborso attraverso altri mezzi economici o documentazioni reddituali dettagliate.

Oltre ad avvalerti della consulenza di un’agenzia immobiliare o di un notaio, che possono effettuare una lunga serie di controlli per tuo conto, ci sono altre precauzioni fondamentali:

Ispeziona l’immobile con un tecnico: porta con te un tecnico di fiducia (come un geometra, un architetto o un ingegnere) per valutare con attenzione lo stato dell’immobile. Questo può aiutarti a individuare eventuali problemi strutturali o impianti non a norma.

Verifica lo stato di manutenzione del palazzo: se l’immobile è parte di un condominio, verifica lo stato di manutenzione del palazzo e chiedi di vedere il verbale delle ultime assemblee condominiali per conoscere eventuali lavori straordinari in programma.

Controlla la situazione condominiale del venditore: assicurati che il venditore non abbia debiti verso il condominio. Richiedi al venditore una dichiarazione dell’amministratore di condominio che attesti la regolarità dei pagamenti.

Adottando queste misure preventive, puoi ridurre significativamente i rischi e assicurarti che l’acquisto della tua casa avvenga in tutta serenità.

  1. Scegli il sistema del prezzo-valore: quando acquisti una casa, puoi richiedere di applicare il sistema del prezzo-valore. Questo sistema permette di pagare le imposte sull’acquisto non sul prezzo di vendita, ma sul valore catastale. In questo modo, si ottiene anche una riduzione del 30% sugli onorari notarili.
  2. Richiedi più preventivi: anche se c’è una certa uniformità tra i notai grazie a tariffe obbligatorie per alcune voci, l’onorario può variare. Chiedi preventivi dettagliati a diversi notai e confrontali per scegliere il più conveniente. L’onorario è la parte su cui puoi negoziare, poiché le imposte di registro, ipotecarie e catastali sono fissate per legge.
  3. Verifica le agevolazioni fiscali: se stai acquistando la prima casa, informati sulle detrazioni e agevolazioni fiscali sui mutui. Ad esempio, puoi ottenere una detrazione del 19% delle spese legate al mutuo, comprese quelle notarili.
  4. Spese condivise: negozia con il venditore per dividere il costo del notaio. In alcuni casi, è possibile distinguersi dalle pratiche comuni e accordarsi affinché il costo non sia totalmente a carico dell’acquirente

Per saperne di più sul ruolo del notaio e i costi che comporta, consulta la nostra guida alle spese notarili.

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